Testo by Riccardo Zanirato – Photo Cover by Gianluca Candosin
Ormai da troppo tempo si continuano a cercare aggettivi per descrivere questo momento. Così particolare al punto che non si sa neanche più se parlarne al passato o al presente…
Quanto dura un momento?
Davanti alla linea perfetta, con il sole, neve leggera e gli amici giusti, un momento è sempre troppo breve.
Questo inverno invece è stato un momento decisamente troppo lungo.
Certo abbiamo filosofato, ci siamo raccontati che la montagna non si ferma, che potevamo prenderci del tempo per aggiustare il nostro setup, che potevamo addirittura imparare qualche nuovo trick guardando ore ed ore di video di snow.
Potevamo fare di tutto fin quando non sono arrivati i primi caldi. La mente ha iniziato a vagare tra spiagge ed aperitivi in riva al mare con i piedi ancora imprigionati nei nuovi scarponi, assieme alle ultime speranze di apertura degli impianti.
Ci è mancato tutto di questo inverno. Compagnie, neve, trick e scorribande. Ci siamo illusi che le tutine attillate degli alpinisti e le eterne risalite a piedi potessero compensare la mancanza, ma così non è stato.
Eppure forse la nostalgia ci ha ingannati, forse non è stato un inverno “perso” e neanche “sospeso”. Tra milioni di forse, l’unica cosa reale è che gli impianti erano chiusi e che lo snowboard non si è fermato.
In Italia di passione non si vive, è sempre stato così, e lo snowboard è passione pura. Scomodo, difficile, sempre con il culo bagnato…per pochi testardi insomma.
Così ci siamo resi conto che esiste davvero una scena snowboard italiana. Una scena che non ha paura di far fatica, che negli anni è rimasta in disparte rispetto l’industria del turismo dalla quale è stata sempre vista come poco redditizia. Lo snowboard fa contare pochi passaggi ai tornelli degli impianti e nel momento in cui gli impianti sono stati fermi, lo snowboard ha continuato.
Ha continuato negli spot in street, nei tubi piazzati in ogni metro quadro di neve, nei salti costruiti ai giardinetti. Ha continuato in chi ha comunque affrontato con il sorriso le risalite a piedi per girare sugli snowpark improvvisati.
La passione ha saputo nuotare anche fuori dalle acqua del turismo di massa ed è rimasta viva. Le radici di questi ultimi vent’anni sono ancora profonde ed oggi più forti che mai.